Il 27 settembre 2024, Riccardo Sirna, socio e componente del Consiglio direttivo del GOM – Gruppo Ornitologico Maremmano “A.Ademollo” ODV, ha individuato, tra i gabbiani reali e comuni che frequentano l’area della foce del fiume Bruna a Castiglione della Pescaia, un esemplare di gabbiano sghignazzante (Leucophaeus atricilla, sinonimo di Larus atricilla), che ha potuto fotografare (foto allegate).
L’osservazione è stata effettuata insieme a Marco Valentini, che ha inserito una segnalazione sulla piattaforma eBird.
Si tratta di osservazione di notevole interesse, poichè la specie nidifica lungo le coste del Nordamerica, dalla Nuova Scozia al Golfo del Messico, compresi i Caraibi e la costa nord-occidentale del Messico. In Italia è accidentale molto rara, con sole 5 segnalazioni riconosciute dalla Commissione Ornitologica Italiana del CISO. Come riportato su “The Birds of Italy” di Pierandrea Brichetti e Giancarlo Frasasso (volume 1 del 2018), un esemplare è stato osservato a Marina di Modica (RG) il 7/12/1996, uno ripetutamente a Sanremo (IM) tra il 2004 e il 2006 (uccello inanellato in Germania), uno a Portopalo (SR) il 2/8/2006, uno presso Sestri Levante (GE) il 30-31/12/2014 e, nella nostra Provincia, due esemplari a Principina a Mare e Bocca d’Ombrone il giorno 8/4/2004.
Anche Riccardo Sirna ha provveduto ad inviare la segnalazione, corredata da foto, alla COI e siamo ovviamente in attesa della conferma.
Per parlare di Alfonso Ademollo, al quale abbiamo dedicato (per primi in Toscana) una associazione di ornitologi , è stato chiesto a Pietro Giovacchini di partecipare ad un convegno sulla figura poliedrica del Nostro e descriverne le peculiarità come naturalista.
L'evento sarà il giorno 26 Maggio presso il Polo Universitario Grossetano, dalle ore 16:30 alle ore 18:30. Potrà essere seguito anche in remoto (vedasi locandina).
In proposito, si ricorda anche che il GOM ha richiesto tempo fa al Comune di Grosseto di dedicare una via a questo importante personaggio storico.
Il GOM – Gruppo Ornitologico Maremmano – Studi naturalistici “A.Ademollo” ODV organizza in data 19 Maggio 2022, alle ore 21.00, un’iniziativa di “disseminazione scientifica” per una migliore conoscenza della salamandra del Giglioli (Salamandra salamandra gigliolii) e sull’eventuale presenza di questa nel nostro territorio, con videoconferenza tenuta dall’erpetologo Riccardo Nincheri, uno dei maggiori esperti sulla specie. Con questa iniziativa, si vuole inaugurare un programma di webinar, che potrà poi svilupparsi in futuro.
Chiunque fosse interessato a partecipare è pregato di segnalare la propria intenzione, identificandosi ed inviando i propri recapiti, all’indirizzo mail dell’associazione odv.gom@gmail.com, in modo da poter poi ricevere il link per il collegamento alla videoconferenza stessa.
L’iniziativa è aperta a tutti, ma, vista la limitazione del numero dei posti disponibili, per avere priorità nell’iscrizione al webinar, si prega di segnalare il prima possibile l’intenzione di partecipare.
Nei giorni scorsi, abbiamo appreso la notizia che, in un’asta pubblica indetta dalla Provincia di Grosseto per il 24/9/2021, sono stati aggiudicati ad un privato terreni situati nel Comune di Grosseto, nell’area del Padule Aperto, ricadenti in parte nella Riserva Naturale Regionale Diaccia Botrona. Tale zona, all’interno della Macrozona “Maremma Grossetana”, che risulta essere un’area di rilievo internazionale per lo svernamento dell’oca selvatica (Anser anser), con presenze di 700-800 individui, costituisce area di svernamento anche per la gru (Grus grus), con circa 600 esemplari negli ultimi anni, e per caradriformi come la pavoncella (Vanellus vanellus) o il piviere dorato (Pluvialis apricaria); nella specifica area in esame sono inoltre state osservate specie di particolare importanza dal punto di vista conservazionistico, come il lanario (Falco biarmicus), il falco sacro (Falco cherrug) e, addirittura, una gallina prataiola (Tetrax tetrax) e un’aquila imperiale (Aquila heliaca).
Questa operazione ha suscitato la preoccupazione nostra e di tutte le persone attente alla protezione dell’ambiente. Infatti, se un’operazione di cessione di beni pubblici (confluiti nel patrimonio della Provincia di Grosseto per effetto del cosiddetto “federalismo demaniale” prodotto dall’art. 56 bis del D.L. 69/2013) poteva avere una ragione quando l’obiettivo principale della politica economica europea e, di conseguenza, nazionale era quello della riduzione del debito pubblico, oggi, per effetto del sostanziale cambiamento di tale impostazione, dovuto anche agli effetti della pandemia da Covid-19, crediamo che sarebbe molto più opportuno utilizzare la proprietà pubblica per il raggiungimento di obiettivi diversi, come quelli previsti dalla Strategia della UE per la biodiversità per il 2030 (vincolante per l’Italia nella stessa misura delle normative europee in campo economico-finanziario). Poiché in tale documento della UE si parla anche di “rinaturalizzazioni”, diventa paradossale che si rischi una trasformazione di ambienti che “naturali” già lo sono, per effetto della loro privatizzazione.
Sarebbe pertanto auspicabile che, non essendosi ancora formalizzato il trasferimento di proprietà ed essendo previste nello stesso bando forme di prelazione, la proprietà dell’area restasse pubblica.
Nel caso dell’aggiudicazione si aprirebbe un’ulteriore problematica nel venir meno di una visione unitaria nella gestione della Riserva come previsto dalla delibera n. 73 della Giunta Provinciale del 24/05/2006 che disciplina la fruizione della Riserva Naturale Provinciale “Diaccia Botrona”.
Anche per le aree non ricomprese nella R.N. e già oggi oggetto di attività agricola, riteniamo che l’unica attività compatibile con l’ambiente sia la coltivazione estensiva di cereali o, comunque, piante erbacee e che qualsiasi impianto di culture arboree, che sarebbe comunque soggetto alla VINCA, comporti uno stravolgimento dell’habitat per le specie citate inizialmente e per le altre che frequentano questa importante area naturale. Tra l’altro, riteniamo che tali terreni, per il semplice fatto di essere pianeggianti, argillosi e soggetti a naturali allagamenti, siano inadatti, anche dal semplice punto di vista agronomico, all’insediamento di vigne o oliveti che possano fornire produzioni di qualità. Fatto anche più rilevante, queste aree sono ecologicamente connesse con la Riserva e ne fanno parte come elemento complementare ed essenziale alla sua biodiversità, come previsto già nel vigente PTC approvato nel 2010 dalla Provincia. Un loro utilizzo diverso dall’attuale andrebbe a vanificare alcuni dei risultati conseguiti nel tempo, anche grazie all’ampliamento dell’area a divieto di caccia in vigore ormai da dieci anni.
Il giorno 11/10/2021, i soci del GOM – Gruppo Ornitologico Maremmano – Studi naturalistici “A.Ademollo” ODV Michele Lamberti e Riccardo Sirna hanno osservato e documentato l’osservazione con foto la presenza di un falaropo beccosottile (Phalaropus lobatus) nella Riserva Naturale Regionale Diaccia Botrona.
La specie, che ha un areale di nidificazione nella parte più settentrionale del nostro emisfero, può essere osservata alle nostre latitudini soltanto durante le migrazioni. La presenza in Maremma è assolutamente occasionale e, fino ad oggi, risultava segnalata soltanto in due precedenti occasioni, nella Laguna di Orbetello: nel 1977 (RIO, 1977; Brichetti & Fracasso in Ornitologia Italiana, vol. 2, 2004) e poi nel 1983 da F. Cianchi (Picus, 1987).
Questa osservazione, se ce ne fosse bisogno, rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’importanza della R.N. Diaccia Botrona, sia nelle fasi di riproduzione e svernamento, che come punto di sosta durante la migrazione dell’avifauna.